MarvelIT presenta:
(Inferno2 tie in)
di Sergio Gambitt
Ranch di Palos Verdes.
Los Angeles County.
Polaris: “Un
calendario?! Neanche morta!”
D-Man: “Ma
dovremmo posare senza il costume?”
Firefox: “Mi
sembra una bella idea! Perché privare il popolo americano del mio bellissimo
corpo?!”
Silver Surfer:
“Cos’è un calendario?”
Alicia Masters:
“Te lo spiego dopo, tesoro.”
She-Hulk:
“Per me va bene, non è mica la prima volta che lo faccio.”
Fulmine
Vivente si alza sbuffando e se ne va.
Giant Man:
“Ma stai parlando sul serio, Ethan?”
Ethan J. Quinn
osserva per un istante le reazioni dei componenti dei Vendicatori della Costa
Ovest alla sua proposta, quindi si riaggiusta gli occhiali e dice:
“Rispondendo
a tutti - e contando sul fatto che l’adorabile signorina Masters si occupi di
chiarire i dubbi del Big Jim avvolto nel domopack - posso dirvi che: il progetto
sarebbe dedicato al grande pubblico, quindi no, niente nudi, solo foto in tuta
da battaglia e magari una speciale in costume da bagno, per accontentare i più
esigenti; gran parte, diciamo l’80%, dei proventi andranno in beneficenza,
mentre il resto verrà incassato dal Governo che, ricordiamolo, vi paga molte
delle attrezzature che usate, quindi questo dovrebbe farti pensare, Polaris,
prima di opporre un rifiuto così categorico; ovviamente dico sul serio e…
perché Fulmine Vivente se n’è andato?”
“Ah… chi
lo capisce quello?” sbuffa D-Man alzandosi dalla propria sedia “Ultimamente
si comporta proprio in modo strano.”
“Comunque…”
continua Ethan “…pensate solo al ritorno d’immagine che può darvi. Stare
365 giorni sulla parete dell’americano medio è un bel modo per far tornare la
gente comune a fidarsi dei supereroi, no?”
“Bhe… in
effetti…” concorda Giant Man.
“Non ho
nessuna intenzione di svendere il mio corpo per tappezzare la cabina di uno
squallido camion.” protesta Polaris, subito ripresa da She-Hulk:
“Tesoro la
tua immagine è già stata messa in saldo nel momento in cui sei diventata un
volto noto a livello mondiale… in questo modo almeno la rivaluteresti un
po’.”
“E’
vero!” conferma D-Man saltando sulla propria sedia “Non immagineresti mai
che roba si trova su di te in Interne…!!” gli occhi delle due supereroine lo
fulminano seduta stante, e rendendosi conto della gaffe appena commessa
D-Man si rannicchia nelle sue spalle ed aggiunge “Bhe… io vado a vedere
cos’ha Fulmine Vivente, eh? Ciao!” e scappa oltre la porta della stanza.
Nello stesso
momento il cellulare di Ethan comincia a squillare, e lui si affretta a dire:
“Va bene, vi
lascio qualche giorno per pensarci… la seduta è sciolta.” ed aprendo con
uno scatto il flip dell’apparecchio si muove verso il giardino mentre
risponde. Tutti nella sala si alzano dalla propria sedia.
“Bhe ragazzi
a me va proprio un drink dopo tutto questo!” esclama Starfox “Chi mi fa
compagnia?” e guarda She-Hulk e Polaris, che però ignorandolo escono dalla
stanza.
“Vengo io,
Eros.” risponde invece Giant Man, ed i due si incamminano verso il bar della
tenuta di Palos Verdes.
Nella stanza
rimangono solo Silver Surfer ed Alicia Masters, che restano in silenzio per
qualche secondo, prima che il primo si volti verso la seconda e dica:
“Allora…?”
Alicia si
sistema sulla sedia, quindi comincia a spiegare al suo uomo il significato della
parola ‘calendario’.
Miguel Santos,
Fulmine Vivente, è in bagno, in piedi davanti allo specchio che riflette un
ragazzo, un bel ragazzo, in un costume ultramoderno grigio e giallo, triste. Le
sue mani raggiungono il petto, afferrano la cerniera che permette di aprire il
costume, e la abbassano. Istantaneamente dal suo petto parte una luce
intensissima, gialla, che ben presto lo avvolge interamente facendolo divenire
un essere di pura energia elettrica. Il suo sguardo non è stupito, però, né
si distoglie dallo specchio. Con la stessa espressione triste di prima le sue
dita compiono il gesto inverso al precedente, e lui ritorna umano, un bel
ragazzo in un costume ultramoderno grigio e giallo, sempre triste. La sua mano
abbassa di nuovo la cerniera, di nuovo diventa elettrico, poi la alza
nuovamente, e torna umano, questo per un altro paio di volte, durante le quali
il suo sguardo si fa sempre più triste mentre continua a valutare la propria
situazione. Vorrebbe uscire da quel costume, vorrebbe che ci fosse un modo per
farlo tornare umano senza essere obbligato ad indossarlo, vorrebbe non essere
schiavo del proprio potere, ma ogni volta che tenta di togliere il costume
contenitivo il suo corpo torna ad essere fatto di energia, e non riesce a
trovare un modo migliore di occupare il tempo che continuare ad alzare e ad
abbassare quella maledetta cerniera sperando che prima o poi tutto si riveli
essere solo un brutto incubo e torni a poter essere libero. Su e giù, di carne
e di elettricità, in continuazione.
…
A vederlo dal
di fuori della stanza, si noterebbe solo un alternarsi di luce e buio, che
farebbe pensare che…
“Ci deve
essere qualche lampadina avvitata male in questo bagn… oh, Miguel, sei tu!”
esclama D-Man entrando improvvisamente dalla porta. Fulmine Vivente si volta
verso lui di scatto, ed il suo sguardo esprime abbastanza eloquentemente quanto
poco ha apprezzato quella intrusione.
“Guarda che
a fare quelle cose si diventa ciechi, amico!” esclama D-Man con un grosso
sorriso mentre si avvicina a lui. Miguel non risponde, si limita semplicemente
ad assumere la sua forma energetica e a scappare via passandogli oltre. Rimasto
solo, D-Man si volta stranito verso il corridoio nel quale il suo compagno è
scappato, e gli grida dietro:
“Potevi
almeno chiuderti a chiave se volevi mantenere il momento ‘intimo’!”
Fuori, Ethan
sta parlando al cellulare, il volume della sua voce mai troppo alto per qualcuno
abituato ad imporre la propria presenza sugli altri come è lui.
“Eh sì
gliel’ho appena proposto e sono diffidenti… ma vedrai che li convinco, sono
nelle mie mani! Cos…? Ah sì, bhe non preoccuparti di quello! Sono supereroi,
sai com’è, vanno pazzi per quelle cose tipo crossover e team up, ma è
innocuo! Anzi sai che ti dico? Che per me l’idea di introdurlo nel gruppo non
è male… sì perché… sì… sì lo so… ma pensa a questo: quel Silver
Surfer è un essere cosmico, non hai nemmeno idea di quello che una sua unghia
può fare alla nostra galassia e… sì sì fammi finire… dicevo, sempre
meglio con noi che contro di noi, no? E poi quella sua forma statuaria… e il
surf… gli sportivi ne andranno matti! No.. senti… no ti assicuro che non ci
saranno problemi legali con gli inventori degli Oscar… è d’argento…
Silver Surfer è d’argento, perdio! E la segretaria… bhe se preferiscono la
cieca alla nostra che se la tengan…”
“Poco politically
correct, non trovi Ethan?”
Ethan J. Quinn
si volta di scatto, per vedere She Hulk a pochi metri da lui, ed il suo tono
cambia improvvisamente:
“Sì sì…
e per quelle donazioni al centro di recupero per supereroi falliti pensaci tu!
No, no, raddoppia le cifre! Tutte mi raccomando!! Bene, ciao allora!” e con
uno scatto chiude il cellulare e lo fa sparire nel taschino della sua giacca di
velluto nero, mentre sfodera a She-Hulk il suo sorriso migliore “Non crederai
mai quanto tirchi possono essere dei dipendenti statali… cercano di fare la
cresta su tutto!!”
“Ethan
guarda che non hai bisogno di recitare la parte con me…”
“No,
davvero, ti giuro, anche le segreta…!”
“Non esiste
un centro di recupero per supereroi falliti, Ethan.”
“Ah…
davvero?”
“Davvero.”
“Dovrebbe…”
“Già…
comunque non è questo il punto. Ascolta.” e si avvicina a lui, che
istintivamente si pone sulla difensiva “So come gira il mondo, e so che sono i
soldi a farlo girare. E’ triste ma è così. So anche che uno dei motivi per
cui è stato messo su questo gruppo sono i soldi, ed un notevole ritorno
d’immagine nei confronti del governo degli Stati Uniti.”
“Lo
sai…?” la sua mano scivola in tasca, e sfiora un grosso pulsante rosso su un
telecomando.
“Lo so, ma
non importa.”
“Ah no?”
la sua mano si allontana dal pulsante rosso.
“No… perché
tutto questo ci permette di fare del bene, e questo è quel che vogliamo fare. Là
fuori c’è gente che ha bisogno di qualcosa in cui credere, e se il modo per
riuscirci è attraverso lo spettacolo ben venga… l’importante è che sia il
nostro messaggio ad arrivare.”
L’espressione
sul viso di Ethan è più distesa, quasi da ‘scampato pericolo’.
“Quindi ti
sarei grata se d’ora in poi fossi completamente sincero, almeno con me.”
conclude She Hulk poggiandogli una manona sulla spalla.
“Eh… sì…
come potrei non esserlo con una donna così… tanta?”
“Lo prenderò
come un complimento. Ehy finalmente riacquisti un po’ di colore, prima eri
diventato pallido come un lenzuolo! Ti ho spaventato?”
“Sai com’è…
ho creduto che mi stessi accusando di un qualche tipo di cospirazione a danno
dei Vendicatori e che pensavi che stessi attivando i protocolli di sicurezza
della base!!”
“Protocolli
di sicurezza?”
“Sì dai…
hai presente tutte quelle robe che i paranoici amano, tipo una serie di
esplosivi al plastico collegati alle fondamenta dello stabilimento!!”
“Ehehe…”
ridacchia She-Hulk “…allora meno male che oggi hai beccato la Jennifer
Walters ragionevole, e non quella paranoica del dopo X Files!”
“Eeeeggià…
abbiamo risparmiato una base!!”
She-Hulk
scoppia a ridere, seguita dalla stentata risata di Ethan, che ancora tocca con
la mano il telecomando nella tasca per assicurarsi che il meccanismo di innesco
delle testate non sia stato attivato per sbaglio.
Dall’altro
lato della villa, nel giardino davanti la piscina, Silver Surfer è in piedi, in
ascolto. E’ da tutta la giornata che va avanti, un ronzio fastidioso ai
margini della mente, che cresce esponenzialmente sempre di più e che minaccia
di corroderlo lì dove è più indifeso, nell’intimo della sua anima. Ma
l’alieno Norrid Radd è divenuto Silver Surfer grazie al patto che ha
stipulato con Galactus, una delle creature più potenti dell’universo, che
rendendolo il proprio esploratore lo ha infuso di un potere tale da farlo
divenire un’arma pericolosissima a livello cosmico. Certo, Galactus doveva
assicurarsi che non potesse essere controllato da forze esterne, per questo lo
aveva dotato di un meccanismo di sicurezza, automatico, che avrebbe dovuto
attivarsi nel momento in cui qualcosa minacciasse di fargli perdere il
controllo.
E’ questo il
motivo per cui adesso i suoi sensi sono tutti in allerta, ed per questo che
quando le vibrazioni negative che risuonano nell’aria superano il limite di
sicurezza il meccanismo di controllo scatta.
Nello stesso
momento Alicia è davanti la propria scrivania, a sistemare gli impegni della
settimana successiva del gruppo di cui è divenuta non si sa come segretaria,
quando squilla il telefono. Dandosi un tono professionale, afferra la cornetta e
risponde:
“Sì?”
Dall’altro
capo del telefono giunge una voce concitata, ad un volume troppo alto per poter
essere sopportabile dall’udito sensibile della ragazza, ma lei non allontana
la cornetta nemmeno di un millimetro. Anzi… i suoi occhi si fanno sempre più
grandi, spaventati, mentre socchiude la bocca incapace di spiccicare parola.
Alla fine la voce esce, agitata ed allarmata, e si limita a dire:
“Li avverto
subito.” prima di posare la cornetta sull’apparecchio.
Alicia si
alza, e seguendo il legame che la unisce a Silver Surfer lo raggiunge in
giardino.
“Norrin
senti è successa una cosa a New York e…” ma non finisce la frase che
l’uomo le tappa la bocca con una mano, una presa forte e gentile allo stesso
tempo, mentre con l’altra fa un cenno alla propria tavola da surf che docile
vola verso di lui. Saltarvi su e direzionarla verso l’alto è un unico gesto,
e l’attimo dopo entrambi si allontanano nel cielo.
L’ultimo
pensiero di Alicia nel vedere scomparire la tenuta di Palos Verdes, è quanto
quello che le hanno comunicato stare avvenendo a New York possa influire sui
suoi residenti.
Intanto, nel
bar, due uomini stanno seduti al bancone, scambiandosi confidenze davanti ai
loro drink.
“E quindi…
sai… al di là del fatto di essere un supereroe e uno scienziato di fama
mondiale… mi piacerebbe… ecco… un po’ di normalità… hai presente: una
casa, una moglie, dei bambini, un cane chiamato Fido… quelle cose lì…”
sta confessando Giant Man sorseggiando il suo succo di pera “…e speravo di
trovarlo con Janet, ma da quando lei è capo dei Vendicatori ci sentiamo
raramente, e solo per questioni di lavoro…”
“Ehh… sì,
le donne sono un bel problema…” ribatte Starfox poggiando il suo gin tonic
sul bancone “…specie quando solo perché abbiamo passato una notte insieme e
mi è capitato di buttare lì un paio di ‘Ti amo’ durante… sì bhe durante
la notte… credono che devi portare loro madre sull’asteroide più lontano di
Andromeda.”
“Portare…
cosa?!”
“Sì… è
la pratica di matrimonio ru’lliana. Il futuro sposo deve portare la suocera in
questo asteroide e lasciarla lì… è una pratica che assicura la felicità
eterna della coppia.”
“Capisco
perché…” lo sguardo di Henry Pym rimane fisso sul bancone degli alcolici,
poi voltandosi di nuovo su Starfox aggiunge “…ma tornando alle relazioni
serie, forse non sei la persona più adatta a parlarne…”
“E perché
mai?”
“Bhe… non
credo ti interessi qualcosa di più di… ecco buttare lì un paio di ‘Ti
amo’ durante la notte.”
“Scherzi?!
Ho avuto anche storie lunghe io! Figurati che una volta sono stato assieme ad
una Grdn’ina per tre dei vostri mesi!”
“E sei
riuscito ad avere rapporti solo con lei per tutto questo tempo?”
“Certo che
no! Dovevo…?”
“Ehehe…
certo Eros che tu sei il più grande amante del genere femminile che abbia mai
conosciuto!”
“Ma io non
amo il genere femminile…” risponde circondando le spalle di Henry con un
braccio, mentre gli sorride senza distogliere lo sguardo da lui “…io amo
l’Amore.”
“Eh…”
dice Herny buttando giù l’ultimo sorso del suo drink, che poggia subito dopo
sul bancone. Rimane così per qualche istante, quindi i suoi occhi si spalancano
improvvisamente, e lentamente si volta verso Starfox che continua a guardarlo
sorridendo “Eros che cosa hai intenzione di di…?”
“Polaris!!”
improvvisamente Henry Pym perde l’attenzione del Vendicatore, adesso
interamente rivolta alla mutante che è appena entrata nel bar “Vieni qui,
facci compagnia!”
“Nnnf…”
fa lei guardandoli sdegnati “Non voglio disturbare le vostre chiacchiere da
uomini vissuti… potrei farvi perdere il conto di quante donne fingete di aver
‘castigato’.”
“Dura come
sempre, chiappette d’oro,” ribatte Starfox alzandosi ed avvicinandosi a lei
“ma l’unico effetto che questo ha su di me è… sai… eccitarmi.” e la
sua mano afferra la mascella della ragazza, accarezzandola in una maniera non
proprio gentile.
“Lasciami!”
esclama lei schiaffeggiandolo violentemente. Herny Pym rimane attonito a vedere
il viso di Starfox ruotare di 180 gradi, ed alzandosi anche lui tenta di calmare
i due:
“Ragazzi…
forse non dovreste…”
“No no…
lasciala fare Henry…” sussurra Starfox riportando lo sguardo su di lei
mentre con una mano si massaggia la guancia “…forse non l’hai mai fatto,
ma ti assicuro che un po’ di violenza non mi dispiace… durante.”
“Stai
lontano da me, porco…” sibila Polaris rimanendo ferma fiera ed altera al suo
posto.
“Puoi
giurarci che non lo farò… hai smesso di sfuggirmi. Sarai mia… che tu lo
voglia o no!” ed attiva i propri poteri di controllo dei centri del piacere su
Polaris per costringerla a concederglisi.
“E credi che
un comportamento da scaricatore di porto in calore possa farti raggiungere il
tuo scopo? Sei così ridicolo da non sembrare quasi nemmeno offensivo!”
Starfox
spalanca gli occhi per la sorpresa: non ha funzionato! Il suo potere non aveva
mai fallito in questa maniera, non gli aveva mai fatto fare una figura simile. E
per un uomo che non era mai stato deriso da una donna… l’effetto è
sconvolgente.
“Brutta…
TROIA!!!” e a supervelocità si lancia contro di lei, stringendole entrambe le
mani attorno al collo mentre cadono a terra. La reazione di lei è istintiva
quanto brutale. Improvvisamente tutti gli oggetti metallici della stanza si
animano di vita propria, e partono contro Starfox a velocità altissima. Lui
scansa un cavatappi, poi abbassa la testa prima che uno shaker vi si
schianti sopra, ma quando tre cucchiai lo raggiungono da tre direzioni diverse
non riesce a fermarli e viene brutalmente lanciato via da Polaris. Sedie e
tavolini crollano sul pavimento sulla sua traiettoria, che si interrompe
bruscamente solo quando va a sbattere contro il muro. Una goccia di sangue
scende dalle sue labbra, e con la manica lui se la pulisce, mentre dice con un
sorriso diabolico:
“Eccitante…”
Dall’altro
lato Polaris si rialza tra un turbine di posateria ed oggetti metallici di vario
tipo, i suoi occhi completamente accecati dall’energia verde che le crepita
attorno.
“Mi vuoi?
Prendimi.”
Starfox
abbozza un sorriso, quindi improvvisamente si lancia in volo a tutta velocità
contro di lei a pugni protesi. Un tornado di piccoli oggettini taglienti lo
investe con forza, sferzando il suo corpo e tagliando il costume in più punti,
ma a Starfox sembra non importare tutto concentrato com’è nel premio che sta
per ottenere. Quando raggiunge Polaris apre di scatto le braccia e torna in
posizione verticale, sfruttando l’inerzia del proprio volo per inchiodare la
ragazza al muro e bloccandole ogni via di fuga laterale con mani e piedi.
“Presa!”
esclama ad un centimetro dal suo viso, le narici ad assaporare l’odore forte e
pungente della sua pelle “Qual è la mia ricompensa?”
“Che ne dici
di un catetere nuovo nuovo?” e il suo ginocchio affonda violentemente
all’interno delle cosce di lui.
“Aaahh…”
geme Starfox cominciando a scivolare per terra, mentre Polaris lo osserva
dall’alto, una luce di vittoria nel suo sguardo.
“Non sembri
più il macho che dicevi di essere, eh?”
“E tu… non
sembri più… così frigida!” ed alzando un pugno la colpisce al viso,
facendola crollare a terra accanto a lui. Immediatamente le è sopra.
“Sarai
mia…”
“Nelle tue
esperienze post mortem…”
“ADESSO…. BASTA!!!!
” improvvisamente entrambi si sentono separati da una forza
gigantesca, che li scaraventa uno da un lato e l’altra dall’altro della
stanza.
“SIETE COMPAGNI!!!
SIETE IN UNO DEI GRUPPI più IMPORTANTI
D’AMERICA!!! NON POTETE COMPORTARVI COME DUE RAGAZZINI IN PREDA ALLO SVILUPPO
ORMONALE!!! COSA PENSERA’ LA GENTE?!?!?!”
Giant Man,
quadruplicate le sue dimensioni ed inginocchiato per non distruggere il tetto,
respira pesantemente trattenendo a stento la furia mentre sgrida entrambi i suoi
sottoposti.
Starfox lo
guarda, con la stessa aria di un bambino viziato a cui è stato appena strappato
il giocattolo.
Polaris si
volta verso di lui, energia verde ancora a riempirle le pupille.
Un secondo
dopo un immenso boato accompagna il gigantesco corpo di Giant Man che sfonda la
vetrata del bar e viene scaraventato nel giardino.
“Oww…”
si lamenta Henry Pym rialzando la testa dolorante “Datemi un’aspirina…”
ma appena scorge Starfox e Polaris che, in volo, hanno superato la breccia
aperta dal suo corpo e si stanno scagliando su di lui, riacquista, almeno
parzialmente, il controllo di sé. Una sua mano si para davanti a Starfox,
interrompendone bruscamente il volo, mentre Polaris, rimanendo a distanza di
sicurezza, spalanca le braccia e l’istante dopo l’intera inferriata attorno
alla villa si scardina dal muro e vola ad imprigionarlo.
“Nnng…
AH!!” esclama riuscendo con uno scatto delle braccia a liberarsi, ma questo
lascia aperta la via a Starfox, il quale raggiunge il suo collo e comincia a
premere con forza nei punti in cui dovrebbe bloccare le vie respiratorie.
“L’ho
sempre detto io…” dice una voce al di là del campo ottico dei presenti
“…che se un capo non si fa rispettare dai suoi sottoposti…” e qualcosa
afferra per la collottola Starfox, che immediatamente dopo viene scaraventato
contro Polaris “…prima o poi la cosa gli esploderà fra le mani!” e
She-Hulk svetta sul corpo disteso di Giant Man, decisa e sicura nella sua tuta
da battaglia viola mentre gli porge una mano per rialzarsi “Allora… vieni
su?”
“VAI… VIA!!!
” e con una manata Giant Man la scaraventa lontano da sé, mentre si
rialza e comincia ad inveirle contro “BRAVA… BEL LAVORO… UMILIARMI DAVANTI
AGLI ALTRI PER SCREDITARE IL MIO RUOLO DI LEADER E RUBARMELO!!! MA NON SONO
STUPIDO… IO!!! E NO!!! HO CAPITO IL TUO PIANO E TI IMPEDIRO’
DI PORTARLO A TERMINE!!!”
She-Hulk si
rialza, terra che cade dai suoi vestiti, sporca ma non sconfitta.
“Credi di
essere un capo coraggioso…? DIMOSTRALO!” e si lancia contro di lui a tutta
velocità.
Intanto, anche
Ethan è arrivato nel luogo del combattimento, e vedendo Polaris a terra che si
sta rialzando corre a porgerle la mano.
“Qui
bellezza, ti aiuto io.”
“Non ho
bisogno dell’aiuto di nessuno!” e con uno schiaffo allontana la sua mano,
quindi i suoi occhi saturi di energia verde cercano e trovano Starfox, e senza
aspettare oltre vi si lancia contro.
Il giardino
del Ranch di Palos Verdes si trasforma in un campo di battaglia, unico testimone
del quale è un attonito Ethan J. Quinn.
“Che
succede, amico?”
Ethan si volta
verso l’interno del Ranch, D-Man sta avanzando tra le macerie,
un’espressione perplessa sul suo volto.
“Non ne ho
idea! Quello che so è che da un momento all’altro hanno cominciato a
comportarsi come in Celebrity Death Match e che non c’è nemmeno una
telecamera decente nei dintorni per riprendere tutto!!”
“Ah.”
D-Man rimane un attimo a riflettere sulle sue parole, poi “Ma perché stanno
combattendo?”
“Cosa
sono… lo sceneggiatore di questa farsa?! Chi li capisce i supereroi!” e poi,
voltandosi verso l’altro, aggiunge “Senza offesa…”
“Nessun
problema…” D-Man rimane a fissarli un altro po’, quindi “Spostati, ci
penso io.”
Nel giardino
le frasi dei Vendicatori in lotta fra di loro sono confuse in mezzo al frastuono
della battaglia.
“Schifosa
arrivista verde!!”
“Depravato
porco maschilista!!”
“Inutile
bambolone di pastafrolla!!”
“Piccola
puttanella frigida!!”
SCROOOOSHH!!!
Il forte getto
d’acqua gelida li prende tutti assieme, annaffiandoli dalla testa ai piedi. A
tenere il tubo, i muscoli potenziati contratti nello sforzo di non lasciarselo
scappare, D-Man:
“Ragazzi…
ragazzi… che state facendo?!” la sua espressione è a metà tra il deluso e
il triste “Dovreste essere quelli che scazzottano con i criminali per una
buona causa… degli eroi… e invece eccovi a litigare come dei bambini di
cinque anni - certo dei bambini di cinque anni con superpoteri che potrebbero
distruggere una città, ma mi sono spiegato no? -. Quando sono entrato in questo
gruppo pensavo che avrei davvero combinato qualcosa di buono, che sarei stato
con i migliori ed ero anche un po’ spaventato… ma ora a vedervi così… a
vedervi così mi stanno crollando dei miti! Io ho sempre seguito le vostre
gesta!! Non perdevo nemmeno una cerimonia di premiazione per qualche scoperta di
Hank Pym, e la mia stanza era tappezzata con i poster che She-Hulk aveva fatto
per quella campagna sulla lotta al doping… e poi lavorare accanto a Starfox…
uno degli uomini più affascinanti della Terra eppure uno dei buoni… e Polaris,
bella e potente e perfetta… e tornare ad essere un Vendicatore, un… un
difensore dei deboli e un… sniff… un faro per la gente comune e io…
io…” e crolla in un mare di lacrime davanti ai volti attoniti degli altri.
Giant Man ha la bocca spalancata, non sa che dire. Starfox è lusingato dai
complimenti di D-Man, ed allo stesso tempo si vergogna per il proprio
comportamento. Polaris, si stringe le braccia al petto e guarda a terra.
She-Hulk è commossa, una mano davanti la bocca e gli occhi lucidi. Ethan è
sempre più sconcertato, e il suo stupore aumenta quando vede quest’ultima
avvicinarsi a D-Man ed abbracciarlo, mentre sussurra:
“Su… su…
stavamo solo… scherzando! Ecco sì… uno scherzo tra amici…”
Poco a poco,
ognuno dei Vendicatori raggiunge D-Man e si unisce all’abbraccio, che si
risolve con questo che si pulisce gli occhi sorridendo e dice:
“Lo sapevo
che non facevate sul serio…”
Tutti ora
stanno sorridendo, chi si dà colpetti sulle guance, chi dimostra il proprio
affetto in virili pacche sulle spalle. E’ in quel momento che Fulmine Vivente
li raggiunge.
“Ma che
diavolo è successo da queste parti?! Sembra che sia tornato il Fenomeno!!”
“E’ tutto
a posto, Miguel!” risponde D-Man sorridendo “Loro hanno voluto farmi uno
scherzo facendo finta che stavano litigando ma non era vero e sono ancora tutti
amici. Anzi…” e si volta verso gli altri, un’espressione ingenua sul suo
volto “…che ne dite di festeggiare con un bel tuffo in piscina?! Dai
togliamoci i costumi e andiamo!!”
Nessuno gli
risponde, perché tutti sono occupati a guardare preoccupati in direzione di
Fulmine Vivente.
“Ehy che è
succ…” fa per dire D-Man girandosi nella stessa direzione degli altri,
quando lo vede. Fulmine Vivente ha la fronte corrugata in un’espressione
d’odio intenso, le pupille sostituite da violente scariche elettriche, mentre
tutto attorno a lui l’aria si fa pregna di energia elettrostatica.
“Ho detto
qualcosa di male?”
Cielo
sopra il mondo.
“Tesoro?”
Silver Surfer
continua a volare, ignorando completamente Alicia.
“Tesoro?”
Il suo volto
non si sposta di un millimetro.
“Tesoro? La
scarpa che mi è appena caduta è costata un patrimonio.”
Silver Surfer
compie un elegante cerchio nell’aria, per afferrare con la mano con cui non
sta reggendo Alicia la sua scarpa. Tutto questo senza mostrare il minimo segno
di lucidità.
“Almeno mi
sente…” dice Alicia, e quindi “Tesoro non so cosa ti sia preso ma,
credimi, non è proprio questo il momento per dare di matto, lì sotto c’è
un’emergenza e dovresti essere a dare una mano come tutti e… ascolta prima
che mi portassi quassù avevo ricevuto una telefonata dal governo degli Stati
Uniti… il governo capisci?… che diceva che a New York era successo qualcosa
e in tutto il mondo la gente aveva cominciato ad impazzire e a prendersela
l’uno con l’altro, e chiedevano l’intervento immediato dei WCA per gestire
la situazione a Los Angeles. Ma credo che lì se la debbano cavare da soli…
visto che non ho avuto modo di avvertirli perché uno dei loro membri più
potenti e mio personale amante sta dimostrando la lucidità di un Teletubby.
Allora… che facciamo… li vogliamo lasciare a loro stessi?”
Silver Surfer
rimane ancora un istante a fissare il cielo davanti a sé, poi senza cambiare
quell’espressione vuota compie una larga virata nell’aria e torna indietro.
“Ed anche
questa è fatta…” dice Alicia ad alta voce “Speriamo solo di non arrivare
troppo tardi.”
Ranch di Palos Verdes.
“VI
DISTRUGGERO’ TUTTI!!!!!”
I WCA sono nel
giardino della tenuta, quasi a cerchio attorno all’imponente essere energetico
che è diventato Fulmine Vivente nella sua furia. Energia elettrostatica mulina
nell’aria come tentacoli di una piovra feroce pronta ad attaccare in qualsiasi
istante, e i cinque membri restanti del gruppo sono sulla difensiva, in attesa
del momento in cui Fulmine Vivente darà un seguito alle minacce che sta
vomitando loro addosso.
“Miguel…”
tenta di dire Giant Man “…non so cosa ti sia preso, ma…”
“NON LO SAI?! CERTO CHE NON LO SAI!!! A CHI INTERESSANO QUI I PROBLEMI DEL POVERO PICCOLO MIGUEL QUANDO OGNUNO E’ OCCUPATO CON LE PROPRIE INUTILI STRONZATE!?!?!?”
“Ti sei
sentito… trascurato?” fa She-Hulk con tono materno.
“TRASCURATO?! IO?! E CHI HA BISOGNO DI VOI?! ANZI… CHI HA BISOGNO DEGLI ALTRI?!! CE LA FACCIO BENISSIMO DA SOLO, IO!!! NON HO BISOGNO DI TUTTI VOI RAGAZZINI PETULANTI ATTORNO!!!”
“Ma allora
non ci vuoi più bene?” chiede D-Man perplesso “Io pensavo che fossimo
amici! Dai smettila di fare così, anzi, sai che ti dico, fatti una doccia e
mettiti il tuo vestito migliore, stasera si esce!!”
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAGHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!”
Fulmine
Vivente esplode in una serie di scariche elettriche rivolte contro tutti i
presenti, eccetto Ethan che è rimasto nascosto all’interno del complesso per
tutto il tempo. She-Hulk incrocia le braccia davanti al viso per assorbire parte
della scarica, mentre Giant Man afferra D-Man e lo ripara come può
all’interno del proprio costume isolante. Starfox e Polaris si alzano in volo.
Il primo comincia a scansare le raffiche, ma non riesce comunque a colpire
Fulmine Vivente nella sua forma energetica, mentre i suoi poteri risultano
inutili contro qualcuno accecato dalla rabbia com’è lui. I poteri della
seconda invece sembrano più efficaci, sotto il suo controllo il corpo elettrico
del ragazzo sembra inizialmente disgregarsi, ma la sensazione di vittoria
svanisce subito quando lui si riforma attorno a Polaris.
“IO
NON SONO FATTO DI ENERGIA, IO SONO ENERGIA!!! E NON SEI ABBASTANZA
POTENTE DA CONTROLLARE OGNI PARTE DI ME!!!” ed
aumentando il proprio voltaggio le fa esplodere un impulso elettromagnetico
attorno. Polaris cade a terra, ed è solo per il proprio controllo sul
magnetismo che non ne esce carbonizzata.
“Ti stai
comportando molto male, Miguel!” Fulmine Vivente si volta, per vedere D-Man in
piedi sul tetto del Ranch che gli punta il dito contro “Ci hai attaccati e
continui a farci del male… e tutto questo senza alcun motivo!!!”
Gli occhi
energetici di Fulmine Vivente si spalancano in due brillanti pozze gialle.
“UN
MOTIVO?! VUOI UN MOTIVO?! CHE NE DICI ALLORA DI QUESTO… FIN DA QUANDO HO
OTTENUTO QUESTI POTERI DEL CAZZO SONO DIVENTATO QUELLO CHE VEDI ADESSO… UN
FOTTUTO ESSERE DI ENERGIA, E L’UNICO MODO CHE HANNO TROVATO PER FARMI TORNARE
UN RAGAZZO E’ STATO FARMI INDOSSARE QUESTO COSTUME CONTENITIVO, SENZA IL QUALE
TORNO AD ESSERE DI ENERGIA!! HAI IDEA DI COSA SIGNIFICHI QUESTO, RAZZA DI
IDIOTA?!?! SIGNIFICA CHE NON POSSO MANGIARE, NON POSSO BERE, NON POSSO
CAMBIARMI, NON POSSO LAVARMI, NON POSSO NEMMENO ANDARE IN BAGNO PORCAPUTTANA, E
SOPRATTUTTO SIGNIFICA CHE NON POSSO SCOPARE!!!!!!!!!!!!!!”
Tutti i
presenti si fermano di botto, esterrefatti per quella rivelazione, ma il loro
stupore dura poco dal momento che Fulmine Vivente torna ad attaccarli con più
furia e rabbia di prima. Giant Man, She Hulk e D-Man cominciano a scappare in
attesa di elaborare una strategia per batterlo, mentre Starfox e Polaris, in
procinto di andarli ad aiutare, vengono distratti da un fischio proveniente da
dentro il Ranch. Voltandosi verso il bar, notano che Ethan si trova lì,
rannicchiato dietro ad un tavolo, e che sta facendo di tutto per attirare la
loro attenzione. Perplessi i due si guardano, quindi si avvicinano a lui.
“Bhe… che
vuoi?” esordisce Polaris una volta raggiuntolo. Lui fa un cenno, come di
abbassare la voce, e poi guardando oltre l’orlo del tavolo per essere certo
che Fulmine Vivente sia a distanza di sicurezza dice:
“Credo di
avere un piano per fermarlo, ma dovrete collaborare.”
Starfox e
Polaris si voltano l’uno verso l’altra, disgustati nel profondo anche solo
all’idea di lavorare assieme, quindi è il primo a parlare:
“Possiamo
provarci, spara.”
Intanto di là
la situazione non è tra le migliori. Giant-Man, She-Hulk e D-Man, tutti dai
poteri fisici, continuano a girare attorno a Fulmine Vivente nel tentativo di
evitare le sue scariche letali. Il primo che si fa venire un’idea è Giant
Man, che scardina letteralmente il gazebo di plastica e lo getta addosso al
ragazzo, a mo di barriera contenitiva. L’energia elettrica di cui è composto
però trova degli spiragli e fluisce interamente fuori. Lì qualcosa vi passa
fulmineamente attraverso, qualcosa di grosso e pesante.
“Da questa
parte, ragazzo!!” esclama She-Hulk, e quindi strappa un altro albero dal
terreno e glielo lancia contro. Con uno sguardo truce Fulmine Vivente si
avvicina a lei, ma a metà un piccolo fruscio lo blocca, e quindi il caos.
Improvvisamente infatti si sono attivati tutti gli annaffiatoi automatici del
giardino, la cui acqua va in corto circuito con l’energia di cui è composto.
“Ah ah! Ecco
come si poteva fermare!!” esclama euforico D-Man accanto al pannello di
controllo. La defaillance di Fulmine Vivente però dura poco, dal momento
che superata la sorpresa iniziale il suo corpo riacquista la consistenza che
aveva precedentemente e scaglia una potente raffica contro D-Man, che si sposta
all’ultimo secondo per non venirne colpito.
“BASTA!!!”
grida Fulmine
furioso “NON AVETE ANCORA CAPITO CHE NON POTETE FARMI NIENTE?!?!”
“Nemmeno
io?”
Fulmine
Vivente si volta, pronto ad affrontare il nuovo avversario, ma quando vede chi
ha di fronte tutta la sua rabbia svanisce in un istante.
Davanti a lui,
una donna bellissima dalle forme perfette, ma completamente composta di energia
verde.
“Allora… non ti vengono idee migliori per passare il tempo con me che rimanere fermo a fissarmi a bocca spalancata?”
Fulmine
Vivente annuisce debolmente, quindi si avvicina a lei. I due corpi energetici si
uniscono nell’aria, e per un istante non c’è altro che luce, quindi tutto
torna alla normalità, con la ragazza verde sparita ed il corpo di Miguel, umano
ancora una volta, svenuto sul terreno.
Giant Man,
She-Hulk e D-Man si avvicinano a lui, perplessi e diffidenti, mentre dal bar
escono fuori Ethan, Starfox e Polaris.
“Sembra
proprio che ce l’abbiamo fatta, eh?!” esclama Eros guardando soddisfatto
Miguel che, nonostante sia svenuto, ha un sorriso disteso stampato sul volto.
“Ce
l’avete fatta a fare cosa?” chiede She-Hulk.
“E’ stata
un’idea di Ethan…” risponde Polaris indicandolo con lo sguardo. Questo
nota la curiosità negli occhi degli altri, e comincia a spiegare:
“Il problema
era che non poteva fare sesso, no?, e allora gliel’abbiamo fatto fare.”
“Ma
come…” fa per domandare Giant Man.
“Se Miguel
è un ragazzo fatto di energia, bisognava trovargli una ragazza fatta alla
stessa maniera, e chi altri nel gruppo controlla l’energia?”
“Polaris…”
risponde She-Hulk cominciando a realizzare quanto successo.
“E quindi
lei ha costruito quella donna verde, in realtà una manifestazione esteriore di
pura energia magnetica.”
“E come può
avergli fatto l’effetto di aver fatto del sesso?” domanda perplesso Giant
Man “Insomma non sappiamo come un essere composto di energia può concepire
l’idea del sesso…”
“Ed è qui
che è entrato in gioco Starfox, e il suo adorabile potere di manipolazione
telepatica dei centri del piacere altrui.”
“Gli avete… fatto credere di stare facendo del sesso con quella ragazza verde?!” esclama She-Hulk.
“Sì… e ti
assicuro che se l’è goduta da matti!” risponde con un sorrisone Starfox.
D-Man si volta
verso il ragazzo, che adesso sonnecchia con aria beata, quindi esclama:
“Direi di sì,
vista la velocità con cui tutto è finito!”
In quel
momento sopra di loro vola qualcosa, quindi Silver Surfer ed Alicia Masters
atterrano a pochi metri da dove tutti sono riuniti.
“Compagni,
mi vergogno terribilmente delle mie azioni odierne, ma non ero in me quando ho
abbandonato questo luogo di pace e fratellanza.”
Tutti si
voltano verso i due, espressioni non molto felici sui loro volti.
“Quello che
vuole dire è che c’è qualcosa nell’aria che ci sta facendo comportare
tutti in maniera un po’ esagerata rispetto a come siamo di solito…” spiega
Alicia.
“Ah… ecco
perché sono bastate poche scintille a farci esplodere…” commenta She-Hulk.
“Sì…”
conferma Alicia “…prima che… ehm… che Norrin mi portasse via mi era
arrivato un comunicato dal governo che sosteneva che la gente aveva cominciato a
dare di matto in tutto il mondo, e che i WCA dovevano aiutare a controllare la
situazione.”
“Si spiegano
molte cose…” dice Giant Man, e si volta a guardare Fulmine Vivente.
“Già… qui
più o meno tutti abbiamo cominciato a comportarci in maniera strana.” afferma
D-Man.
“No… non
tutti…” dice Starfox, e si volta verso Ethan, imitato da tutti gli altri.
“Ehy che
avete da guardare?! Non basta mica una crisi mondiale a modificare la
meravigliosa personalità di Ethan J. Quinn!!”
“Sì…
certo…” commenta Polaris, e il discorso si chiude lì.
“Crisi
mondiale…” mormora intanto Giant Man, e poi, come se si fosse ricordato
improvvisamente di qualcosa di importante che doveva fare “Cavolo! Non abbiamo
tempo da perdere!! Al Quinjet!!” e, voltandosi verso l’hangar del veicolo
mentre tutti gli altri lo seguono, aggiunge:
“Vendicatori
della Costa Ovest… uniti!”
FINE
Note: ed ecco
che, ad un anno esatto dall’inizio del crossover Inferno2, giunge
una storia celebrativa ambientata PROPRIO IN QUEL MOMENTO. Una bella operazione
nostalgica… eh? E zitti quei tipi là in fondo che sostengono che questo
numero ha ritardato ad uscire… era tutta una mossa programmata per farne una
storia celebrativa e… LO ERA E BASTA, VA BENE?!?!
Per il resto
non c’è molto da sapere. Qualcuno ha aperto i cancelli dell’Inferno
un’altra volta, e questo non solo ha riversato una caterva di demoni sulla
Terra, ma ha anche influenzato negativamente ogni abitante di questo piccolo e
dolce pianeta. In questo numero, le reazioni dei WCA. Per le altre storie di
Inferno2 vi rimando alla sezione MarvelIT del sito, ma vi avverto:
nessun’altra è… mmm… divertente… uhm… dissacrante… ahm…
destabilizzante… ohm… insomma: nessun’altra è come questa!
Fra sei mesi:
il ritorno della Technet e del più inutile villain mai apparso sulle storie
Marvel!